Numeri e notizie fresche su Quest 3 non ce ne sono. Gli ultimi, parlano di una rimessa piuttosto sostanziosa di Meta nel produrre il dispositivo di realtà virtuale e immersiva. Sono numeri di inizio novembre, conti fatti in tasca da Wellsenn XR, un gruppo cinese che si occupa di tutte le nuove realtà parallele a quella fisica. Il report – in cinese, ma lo traducete facilmente con Google – è impietoso e lo trovate qui: Meta ricaverebbe spicci dalla vendita del Quest 3, che vuol dire che sarebbe in perdita, ma di brutto, brutto, brutto. Ora, i conti vanno fatti alla fine, e questo è soprattutto vero se si considera che Natale potrebbe aver dato una flebile spinta alle vendite. Come sapete da questo articolo, ad esempio, io ho fatto la mia parte: ma la sostanza, sui macronumeri, non cambia.
La Realtà Virtuale farà la fine del Metaverso?
Ma a parte le cose che leggete qui, la questione della Realtà Virtuale, o Mista, o Estesa o Quellochevipare (abbrevio a VR), è più complessa. E va scomposta.
Un conto sono i visori VR che sono nati più per una effettiva mancanza di idee su dove dirigere il business delle nuove tecnologie VR. Un altro conto è il senso delle VR.
I primi, decisamente interessanti, ma con corredo di innumerevoli problematiche, sono una applicazione di un mondo, quello VR, che invece avrà un futuro esaltante, anche se attualmente poco considerato.
Vedere un luogo senza esserci è un surrogato piuttosto accattivante della presenza fisica. Ma non può essere fatto indossando una maschera di plastica che fa venire il mal di stomaco e la distopia gastrica dopo 20 minuti che la indossi e ci giochi.
Taglio corto e vediamo se ci prendo anche stavolta. I visori VR, verranno semplificati di molto – e diventeranno molto più economici – per garantire un’esperienza conoscitiva di spazi e luoghi, ma non saranno mai usati efficacemente se non per giocare. A prescindere da come sarà l’Apple Vision Pro, di sicuro non servirà per lavorare e meno che meno come aggeggio da portare per più di un’oretta. Sarà un boom di acquisti e di ricavi, come succede per tutto quello che fa Apple, ma sarà poco usato o per nulla. Roba da tenere in libreria, in bella vista.
Scommettiamo?
Diversa la questione della VR ‘conoscitiva’.
Questa è un’altra storia. Come dicevo, entrare in un mondo distante migliaia di chilometri, viverlo su un grande schermo,. Prendere informazione, vedere video integrati, acquistare oggetti o biglietti, etc. etc. Sarà l’unico impiego veramente produttivo della VR.
Per fare tutto questo, non servono dispositivi da indossare: basta uno smartphone, un tablet o il monitor del desktop.
Cosa succederà nel mondo VR? Facciamola facile.
Facciamola una previsione; anzi già l’ho fatta, a metà. La seconda metà dice che creeremo un qualche dispositivo orografico che ci proietterà davanti agli occhi VR di ogni tipo. Ma non sarà una maschera, ma qualcosa di più semplice, sensibile al tocco dei nostri polpastrelli. E sarà una tecnologia davvero semplice: anzi, forse lo è già. Ma prima dobbiamo smaltire questa grande boiata dei visori VR dai costi esorbitanti, poi potremo finalmente farla facile.